Il Gruppo Psicoanalitico Contenitori Contenuti si pone come gruppo-contenitore di contenuti nascenti dalla discussione di casi osservati all’interno di contesti pubblici e privati.
Il Gruppo nasce circa 13 anni fa all’interno dell’Associazione di Studi Psicoanalitici di Milano.
Uno spazio di condivisione analitica prevalentemente pensata e allestita da alcuni colleghi analisti che scelsero di prendere a prestito i contenuti di un libro inerente alle svariate dinamiche relazionali adolescenziali.
Un Gruppo Psicoanalitico di intervisione che nel corso degli anni si è trasformato divenendo un luogo di osservazione delle infinte forme di sofferenza psichica espressa lungo l’intero arco di vita.
Un’esperienza di condivisione che, fin dagli inizi, si è ispirata prevalentemente alle teorie bioniane e postbioniane volgendo però lo sguardo all’insieme di teorie e tecniche psicoanalitiche che, partendo dal pensiero freudiano e ferencziano, si sono succedute arrivando ai contributi odierni.
L’esperienza della coppia analitica e la possibilità di osservarla all’interno di un contenitore gruppale può, secondo le riflessioni dei componenti del gruppo, permettere di attraversare il mortifero rendendolo pensabile, trasformabile e vitale.
Da un vertice psicoanalitico Bion (1963) ci ha mostrato come sia fondamentale (e fondante) l’articolazione fra “contenuto” e “contenitore”, un ruolo essenziale nello sviluppo mentale. Bion dice che non solo la personalità è costituita da queste due componenti, ma anche i pensieri lo sono.
Si tratta di una situazione dinamica, ossia, ci può essere un “contenitore” alla ricerca di un “contenuto”, così come ci può essere una realizzazione, un (“contenuto”) che cerca un “contenitore”. Insomma non esistono soltanto pensatori che trovano pensieri, ma esistono anche pensieri che vagano alla ricerca di un pensatore.
La prima intuizione clinica sulla funzione di contenimento della madre rispetto alle angosce di morte del bambino era stata proposta da Bion nel 1959, nell’articolo Attacchi al legame, nel quale ipotizzava, rifacendosi alla teoria Kleiniana (Klein 1946), come l’identificazione proiettiva fosse in alcuni pazienti l’unica forma di legame attraverso cui potevano e cercavano di essere capiti. In sostanza (anche se riduttivamente) il modello contenitore-contenuto rappresenta uno sviluppo e un’espansione in senso comunicativo del concetto kleiniano di identificazione proiettiva. Infatti Bion (1959) considera come facendo ricorso all’identificazione proiettiva il bambino si procuri: “la possibilità di studiare le proprie sensazioni attraverso l’effetto che esse producono nella personalità in cui egli le ha proiettate”. A differenza della Klein, che aveva sottolineato i versanti essenzialmente difensivi ed evacuativi dell’identificazione proiettiva, Bion ne recupera la dimensione di profonda comunicazione inconscia, facendo della relazione contenitore-contenuto, insieme a PS-D, e ai legami L (love) H (hate), K (knowledge) degli elementi psicoanalitici fondamentali, con estensione nel campo del senso, del mito e della passione.
Se collegati, o meglio, se permeati dall’emozione, contenitore e contenuto si trasformano ed evolvono reciprocamente in un modo che viene abitualmente descritto come “sviluppo”. E, in particolare, lo sviluppo del contenitore avviene attraverso specifiche esperienze emotive (Ferro 2002).
Ripetute vicende di intimo contatto, successivi micro unisoni, micro esperienze di essere in O, di diventare l’O, la verità emotiva del bambino da parte della madre, di diventare l’O, la verità emotiva del paziente, da parte dell’analista.
Movimenti relazionali che si attivano all’interno del lavoro di intervisione del gruppo dove le idee e riflessioni presentate dal singolo incontrano e si animano nell’incontro con le nuove e altrui idee del gruppo.
Spesso i contenuti presentati all’interno del gruppo appaiono densi di situazioni traumatiche di differente gravità. Esperienze relazionali traumatiche che vengono osservate volgendo lo sguardo a quel “vecchio trauma” percepito come pensiero catastrofico destrutturante la vecchia “pelle”.
Uno sguardo che può apportare spazi di “salvezza” psichica laddove vi sia la presenza di una mente nuova (inizialmente quella dell’analista) che può supportarla e sognarla all’interno della coppia analitica. Questo l’aspetto positivo, spesso trascurato, del cambiamento catastrofico. In altri termini, la mente nuova viene creata dal “nuovo” pensiero.
Un contenitore, dunque, costituito da un gruppo di lavoro pensato come un’analista-madre che, raccogliendo i “pensieri selvaggi” osservati all’interno delle differenti situazioni di prese in carico, si muove al fine di rendere maggiormente digeribili e significabili i grezzi elementi beta.
Il gruppo potrà concludere gli incontri realizzando una Giornata di Studio in cui presentare il proprio lavoro e aprire un confronto e un dibattito creativo.
Presentazione in gruppo di casi clinici, a turno da parte di un partecipante e discussione interattiva tra tutti i partecipanti, moderata dal conduttore.
I partecipanti discutono il materiale in modalità interattiva, amplificandone la comprensione, determinando un miglioramento della capacità clinica dei partecipanti per quanto attiene a:
Le teorie di riferimento utilizzate sono quelle degli autori contemporanei di orientamento Bioniano, Post-Bioniano, Ferencziano e tutti gli autori che afferiscono all’orientamento psicoanalitico.
Professionisti con una formazione clinica psicoanalitica.
Inizio evento | Sabato 21 Gennaio 2023 12:15 |
Termine evento | Sabato 16 Dicembre 2023 13:45 |
Data inizio iscrizioni | 16-12-2022 0:00 |
Chiusura iscrizioni | 21-02-2023 0:00 |
Costo per persona | 280,00 € |
Ore totali | 15 |
Informazioni Aggiuntive | Info pagamento tramite bonifico bancario: FORMAT sas - Via del Brennero, 136 - Trento # BANCA POPOLARE DELL'EMILIA ROMAGNA # COD. IBAN: IT67 E 05387 67200 00000 0000 523 # Indicare come causale: nome, cognome e codice evento (LMZ0223MI2101) |
Destinatari | Professionisti con una formazione clinica psicoanalitica. |
Crediti ECM | 21 |
Luogo | MILANO (MI) - STUDIO 12 PSICOTERAPIA, PSICHIATRIA, PSICOPEDAGOGIA |
Allegato | LMZ0223MI2101.pdf |